Oggi è giovedì e io avrei dovuto pubblicare il mio racconto del giovedì, come da programma. Però è anche il 2 di gennaio, l’anno è appena iniziato, il tempo è un po’ sospeso, ho appena visto una nuova casa, e io ho deciso di fare una pausa. Devo pensare.
Tutto ciò che ho messo all’aria -in piazza, direbbe qualcuno- da fine ottobre fino ad ora, risale a un po’ di tempo fa. Uno, due anni, anni faticosi. Racconti che mi hanno scavato dentro in un momento molto difficile, straziante, e che nella mia idea dovevano essere una specie di libro sul filo delle fotografie, immagini a due dimensioni che provavano a farne intravedere una terza, più segreta, solo accennata. Non mi piace spiegare, mi piace far immaginare, intravedere.
Ho ancora due, forse tre racconti da pubblicare, ma sono complicati per me, impegnativi. Così ci devo pensare. Rileggerli e rifletterci. Non riesco adesso come adesso a scrivere qualcosa di nuovo e nemmeno a trovare il coraggio di pubblicare quelli già scritti. Il fatto è che ora sono felice e come diceva mio marito -e io sono d’accordo con lui- non si può scrivere nei momenti di troppa felicità e nemmeno nei momenti di troppo dolore. Il mio scrivere è legato alla solitudine, al tempo fermo. E io invece sono in movimento, un bel movimento.
Let’s read in the next week. Buon anno nuovo a tutti
P.S. eccezionalmente, questa volta, la foto è mia e non di Roberta Toscano
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| | | Sono felice per te, auguri di buon 2020! |
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